Una impresa a dir poco titanica.
Mi sono sentita un po' "boss" delle torte, sia per ideazione che realizzazione ed infine trasporto di questa "cosa" gigantesca.
Le richieste sono state ai limiti della realtà, siamo partiti dalla riproduzione dell'ospedale, per passare ad una termoculla e finalmente approdare a qualcosa di un po' più personale.
Sono quattro giovani (o quasi :D) pediatri che finalmente hanno coronato felicemente anni di studio e sacrifici.
Ed hanno voluto festeggiare in grande, in grandissimo direi.
E così un'unica grande torta e fonendoscopi colorati, provette e siringhe e ad ognuno la sua scatola con polistirolo/marshmallows e ....
un cellulare per Giuliana che lo dimentica sempre:
un cervello ed un bimbo dallo sguardo stranito per Danilo dedito alla neurologia
un aereo per la viaggiatrice Loredana
ed infine "una" samurai per la mia amica Kim, con tanto di fonendoscopio alle orecchie, cartella clinica in una mano e bisturi nell'altra
e non poteva di certo mancare un piccolo bambino che sembra dire: "ma dove sono capitato?"
la scritta che ricorda l'ospedale
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